"E per la mia collezione ho tutte modelle belle, sane, magre ma con un po' di carne"
(Raffaella Curiel)
© Foto di Michela De Nicola
(Raffaella Curiel)
Un inverno delicato per l'intellettuale della moda italiana
Un inverno dalle atmosfere delicate e raffinate, quello proposto dalla signora della moda italiana, Raffaella Curiel, nome storico della moda italiana. Dopo collezioni passate alla storia, tra le quali, tre anni fa, quella dedicata a Georges Barbier, questa volta sono le illustrazioni di un libro che profuma d'Oriente, ad ispirare la couturier. "Le cedre du Liban" di Désirée Sadek, è alla base della sua nuova collezione, ispirata ai caldi paesaggi mediorientali, cristallizzati dal freddo, ai cedri del Libano in inverno.
Per il prossimo Autunno/Inverno, Raffaella Curiel propone un mood classico ma rivisitato, mirabile attenzione ai particolari, accenni di impressionismo e di astrattismo nelle stampe di foglie e rami. Gioco di arabeschi, reminiscenze Art Déco.
Sanno di antico le linee e le proporzioni, con corpetti piccoli e gonne lunghe. Sulle note di classici come Are you lonesome tonight? e As time goes by, sfila una dama dall'allure misteriosa e bon ton. Notevole la scelta di tessuti classici, come il pied de poule, il Principe di Galles, crêpe e voile di lana, raso e pizzo chantilly, velluto, macramé, chiffon, taffetà, ciniglia, tulle.
Un lusso da Belle Époque nei colori caldi, come l'ocra, il viola, l'antracite, il marrone, il rubino, il blu avio, per un inverno impressionistico. Si va dai lussuosi trench in pitone, per un'eleganza barocca, alle gonne in camoscio. E, ancora, visone nero, bottoni gioiello smaltati, gonne a pieghe asimettriche, per un mood che riprende l'eleganza impareggiabile degli anni Cinquanta, in un voluto omaggio alla madre Gigliola.
Un'allure da Jolie Madame, per una degna allieva formatasi alla scuola di Balmain.
Somigliano a lei le modelle, deliziose, nella pettinatura cotonata. Un tocco di ironia nei piccoli Panama maschili spesso portati sopra cerchietti e fasce.
Raso, cachemire, applicazioni in pelliccia breitschwanz, tweed, per i tailleurini deliziosamente bon ton, con ricami all'inglese, colli di velluto. Splendidi, gli abiti "curiellini" a pieghe romane.
Poesia pura, negli abiti da regina delle nevi, con mantello e veletta. Un'atmosfera da sogno. Come di consueto, per ogni sfilata della maison Curiel, un parterre d'eccezione, che vede in prima fila, accanto a Silvia Venturini Fendi, Clio Napolitano.
Numerosi i riferimenti artistici, al pittore Piero D'Orazio, rappresentante dell'astrattismo italiano, e ai disegni afghani.
Ritorna prepotentemente la vita alta, e la silhouette a clessidra, con fianchi molto evidenziati.
Splendidi gli accessori, come i bijoux Chimere. Originalissimi i mocassini in suede, con applicazioni di strass e swarowski, così come le calze lavorate in lurex e pizzo. Particolarissimi, i guanti con unghie finte applicate. Infine, una madonna rinascimentale: ecco la sposa Raffaella Curiel. Tripudio e commozione finale, quando la stilista si affaccia per ricevere i meritatissimi applausi, accompagnata dalla figlia Gigliola. Il classico non passa mai di moda. Raffaella Curiel dà ancora una volta lezioni di stile all'Alta Moda romana.
La modella Veronica Raucci
La modella Inna Shchotkevych
La stilista e la figlia Gigliola
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