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lunedì 25 marzo 2013

Bluepersian-Stile...from Asia with Love!

"Create your own visual style... let it be unique for yourself and yet identifiable for others."
(Orson Welles)
Una ventata di Oriente in chiave urban chic.
 
Capita che individui "eletti", capaci di naturale buon gusto ed autentici trendsetter, diano vita a nuove linee, che ,immediatamente, catturano l'attenzione di chi ama lo stile.
È il caso di Bluepersian, creatura appena nata, concepita dalla mente di Dixi Romano. Lei, giovane stylist già molto affermata, riflette se stessa e il suo stile in questo nuovo brand che profuma di Oriente.
 
 
 Linee pulite e minimal, per piccoli pezzi estremamente attuali e dal gusto ricercato. Un'atmosfera cosmopolita, moderna, fresca ed essenziale, sapienti suggestioni etno-chic nelle stampe e negli accessori. La semplice eleganza del minimalismo orientale declinata in miniabiti, jumpsuits, ed accessori, dagli occhiali, che da soli impreziosiscono qualsiasi outfit, alle borse.
 
 
Prezzi accattivanti, e la garanzia di affidarsi a chi ha fatto dello stile la propria vita. Madre americana, origini italiane, una vita affascinante, trascorsa tra Bangkok, l'America e i continui viaggi per lavoro. Bluepersian è Dixi. La moda e lo stile ritornano ad essere gioco, seduzione, ironia, il gusto -prerogativa di noi donne- di stare davanti allo specchio a scegliere cosa indossare. Vestibilità estrema, dalle stampe alle proporzioni, per una donna che riesce ad essere perfetta con piccoli pezzi, in un gioco continuo di abbinamenti e stile.
 
 
Non solo moda per la donna, ma menswear, ed una linea di interessanti occhiali, ironici e moderni. Prezzi contenuti, ogni pezzo è acquistabile sul sito www.bluepersian.net
Perchè il futuro viene dall'Asia.
 
"Style is knowing who you are, what you want to say, and not giving a damn."
(Gore Vidal)

giovedì 10 gennaio 2013

Evergreen: LBD, il tubino nero.

"The little black dress is a uniform for all women of taste."
(Vogue November, 1926)
Capo principe del guardaroba femminile, da sempre. Storia del tubino nero, outfit chic per eccellenza.

Lo indossiamo quando, indecise su cosa mettere, vogliamo andare sul sicuro, non rinunciando alla classe e all’eleganza. Lo usiamo come passe-partout quando non abbiamo tempo per soste interminabili davanti all’armadio. Creato da Coco Chanel, sdoganato in versione lunga da un genio della moda del calibro di Monsieur Hubert de Givenchy in Colazione da Tiffany, declinato poi in tutte le versioni, the little black dress, il caro vecchio tubino nero, è forse il capo più longevo dell’intero guardaroba femminile.
 
 
Scene da "Colazione da Tiffany"
Coco Chanel
 
Essenziale, altamente democratico -sta bene a tutte, magre e formose- ha il potere di conferire un tocco di classe a qualsiasi mise lo si unisca, e – caratteristica che ce lo fa amare- ha una praticità incredibile, permettendoci di risolvere la spinosa questione del cosa indossare, giacché lo si può indossare sia nelle occasioni più informali, indossato con opportuni accessori che lo rendano casual, sia nelle occasioni ufficiali, quando bisogna essere impeccabili.
 
Catherine Deneuve in Yves Saint Laurent
Marilyn Monroe con Arthur Miller
Dovima
Bozzetto Simonetta Colonna di Cesarò

Elizabeth Taylor
 
Un capo che ha attraversato indenne più di un secolo, uscendo da ogni epoca variato nella silhouette, ma restando sempre must have di ogni armadio femminile. Risalente, secondo gli storici della moda, ai mitici Roarin’ Twenties (in particolare al 1926) e al genio di Mademoiselle Gabrielle Coco Chanel, che ne rivoluzionò l’uso, trasformandolo da abito da lutto ad abito da cocktail e da sera; definito da Vogue America “un’uniforme per ogni donna di classe”, il tubino si e’ via via trasformato, adeguandosi agli standard di ogni epoca: dal New Look di Dior, con punto vita in evidenza e appeal da diva hollywoodiana, alle linee rigorosamente a trapezio degli anni Sessanta, fino ad oggi, senza mai perdere la sua allure.

Modelli del New Look, Christian Dior
 
La consacrazione a simbolo di eleganza per antonomasia la si deve a Hubert de Givenchy, che scelse il tubino come protagonista di Breakfast at Tiffany’s, vestendo con un semplicissimo ma impeccabile LBD unito a un filo di perle una divina Audrey Hepburn/ Holly Golightly. Tantissimi, gli adepti del LBD, piu’ o meno celebri: da Wallis Simpson, che dichiarava che “un buon tubino nero non ha bisogno di altro”, ad Edith Piaf, fino a Karl Lagerfeld, che ne riconosce ancora oggi l’eleganza.
 
Demi Moore sexy in "Proposta indecente"
Lady Diana
Betty Boop, habitué del LBD
Tubino Victoria's Secret
 
Un capo immortale, che non passerà mai di moda.

"The Little Black Dress is not just a fashion accessory. It's an institution - an iconic fashion symbol."
(Marigay McKee)

Articolo apparso originariamente su www.DModa.it



 

martedì 8 gennaio 2013

Cecil Beaton-Una vita per l'arte

"Be daring, be different, be impractical, be anything that will assert integrity of purpose and imaginative vision against the play-it-safers, the creatures of the commonplace, the slaves of the ordinary."
(Cecil Beaton)
Tributo al più grande di tutti: arte a trecentosessanta gradi, attraverso il Novecento.
 
Una delle personalità più grandi del Novecento. Poliedrico, inarrestabile, capace di eccellere in tutti i campi, dal costume alla fotografia. È stato emblema dell’arte, declinata in tutte le sue forme. Sir Cecil Walter Hardy Beaton -questo il nome completo- ha rappresentato una vera e propria leggenda. Londinese, laureatosi a Cambridge in Storia e Architettura, due Oscar, per Gigi e My Fair Lady.
 
 
Audrey Hepburn in My Fair Lady, 1964
Bozzetto per il personaggio di Eliza Dolittle
 
Ed è con quest’ultimo, indimenticabile musical, che Cecil Beaton entra nel mito: un successo senza precedenti, una Audrey Hepburn al massimo del suo fulgore e della sua bravura, e poi lui, il magnifico abito con cui la ex venditrice di fiori si innalza a sofisticatissima Lady high society. È così che nacque un mito.
 
Foto di scena di Beaton
Greta Garbo posa per Cecil Beaton
Marilyn Monroe ritratta da Cecil Beaton
 
Pochi riescono ad affermarsi in più campi contemporaneamente, ottenendo un successo mondiale in entrambi: Cecil Beaton ci riesce, diventando, contemporaneamente, a partire dagli anni Trenta, uno dei più apprezzati fotografi, un avvincente autore di diari, uno scenografo, un interior designer e, più avanti, un costumista leggendario. Sempre affamato di nuovi stimoli, non si ferma ai riconoscimenti ottenuti nella fotografia.
 
Foto di Cecil Beaton
 
Fotografo dell’edizione britannica di Vogue 1931, e poi ritrattista per Vanity Fair, passarono davanti al suo obiettivo veramente in tanti, dai membri della famiglia reale alla divina Greta Garbo. Chiunque posasse per lui, veniva messo a nudo, come una dolcissima Marilyn Monroe, ritratta in alcune delle sue foto più belle, con una margherita in bocca. Richard Avedon, genio della fotografia, definirà le foto di Beaton un romanzo visivo, quasi una cronaca proustiana.
 
 
Poi, l’inizio di una nuova avventura, come costumista, l’arrivo a Broadway, e la consacrazione definitiva. Erano anni che si chiedeva se fosse l’abito o la donna, come testimonia un saggio del 1946, pubblicato da Vogue: anni trascorsi a fotografare le creazioni di altri designer, anni di osservazione meticolosa, di dubbi e speculazioni come queste. Salvo poi rispondersi che era la moda, l’unica cosa che contasse davvero. A disagio con le donne emaciate degli anni della guerra, non amava il tubino nero e la modestia con cui erano solite abbigliarsi, ma auspicava il ritorno ad una moda impressionistica, quasi l’avvento di nuovi Renoir e Rubens, ma nella moda.
 
Bozzetto per My Fair Lady
 
Ed ecco la sua Eliza Doolittle, fieramente eccessiva, tra volants e accenni settecenteschi, in una mise che ha letteralmente costruito un mito.
 
"Never in the history of fashion has so little material been raised so high to reveal so much that needs to be covered so badly."
 
Ritratto del celebre costumista
 
Beaton ha amato la bellezza in tutte le sue forme, esaltandola e consegnandola ai posteri. Innumerevoli i fotografi di ieri e di oggi, che gli hanno dichiarato amore, dalla sua contemporanea Louise Dahl-Wohlfe a Mario Testino e Nick Knight, oggi. Cecil Beaton ha vissuto una vita in simbiosi col bello e con l’arte, in ogni forma. Un outsider, versatile, eclettico; impossibile da definire e categorizzare, la bellezza del suo lavoro, patrimonio artistico di impareggiabile valore.

"All I want is the best of everything and there's very little of that left"

Articolo apparso originariamente su www.DModa.it