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lunedì 29 ottobre 2012

Interviewing Aurora Potenti


"A woman's dress should be a like a barbed-wire fence: serving its purpose without obstructing the view"
(Sophia Loren)
 
Un giovane talento. Una passione innata per la moda. Un'ineguagliabile capacità di esaltare la bellezza femminile. Aurora Potenti si racconta, in esclusiva per voi.
 
Aurora Potenti è un nome che gli addetti ai lavori del fashion system conoscono bene da qualche anno a questa parte. Non ancora trentenne, verace toscana doc, un talento immenso che si è manifestato spontaneamente, quando, ancora bambina, sognava davanti alle foto degli abiti di Gianni Versace. Autodidatta -incredibile ma vero!- immediatamente notata da Elle e dai magazine più autorevoli, fin dalla sua prima collezione: i suoi sono abiti  particolarissimi, connubio di colori fluo ed eleganza classica, linee antiche e sapienti nell’esaltare il corpo femminile unite a cromie futuristiche. Gioia di ogni stylist, ma anche della donna comune, le sue creazioni fanno letteralmente sognare!
Io mentre indosso l'abito che Aurora mi ha "intitolato": abito Chiara,in cadì di seta, shantung e cristalli e conchiglie per la frangia in fondo
 
Incontriamo Aurora in un pomeriggio romano di un autunno insolitamente caldo, dopo averle chiesto la disponibilità di un suo capo per la realizzazione di un editoriale di moda. Arriva trafelata all’appuntamento una ragazza giovane e spontanea, deliziosamente autentica e naif. La classe di chi non deve dimostrare nulla, un talento ed una cultura di moda davvero rari nel mondo di oggi. È un vulcano, Aurora, un fiume in piena, mentre mi apre il suo album di ricordi, dagli esordi fino alla prima consacrazione come fashion designer.
Da dove arriva la passione per la moda?
Fin da ragazzina nutrivo una profonda ammirazione per la moda, in particolare per Gianni Versace; adoravo i suoi abiti a sirena e le modelle che usava, donne con le curve, che –non a caso- sono passate alla storia come supermodels. Adoravo le foto delle sfilate di Versace, tanto che sono stata una delle fondatrici del più ricco archivio virtuale dello stilista (scomparso tragicamente nel 1997). Mi divertivo a disegnare i figurini con gli abiti delle sue sfilate, finché, un giorno, sentii l’impulso di creare un mio abito, allontanandomi dal mio mito, Versace, per dare libero sfogo alla mia creatività.

Quindi non eri neanche tu consapevole, fino a quel momento, del tuo talento come designer?
Essendo così piccola, non ci avevo mai pensato. Fui letteralmente sopraffatta da un naturale e fisiologico bisogno di creare abiti miei, e subito, con le prime creazioni realizzate, organizzai una piccola sfilata nella mia città, Castiglioncello.
 
 
Il successo fu immediato, e da lì alla consacrazione, sulle pagine delle riviste più autorevoli a livello internazionale, da Elle a Vogue, il passo fu davvero molto breve. Raramente un giovane designer riesce ad imporsi in maniera così veloce. E non è un caso.
Abiti particolarissimi, che tradiscono una personalità spumeggiante, forte, eclettica, proiettata al futuro, ma capace di riportare la bellezza femminile alle origini.
 
Qual è la donna a cui ti ispiri per le tue creazioni?
È la donna comune, fiera delle sue curve, ma anche moderna, contemporanea, in linea con i tempi, sicura di sé e amante della vita.

Le tue collezioni vedono un’esplosione di colore, con toni fluo e glossy, molto moderne ed originali, ma capaci come poche di esaltare il corpo femminile, valorizzando le curve. Tagli classici, a sirena, o a palloncino. Come fai ad essere insieme classica e moderna?
Probabilmente mi ha aiutata la mia formazione, l’aver iniziato ad amare la moda grazie ad un genio del calibro di Gianni Versace. Inconsciamente ho assimilato il suo talento e il suo amore per la femminilità, che riusciva a valorizzare così. Nelle mie collezioni parto dal fisico femminile, con punto vita spesso segnato, e linee innovative, mi piace sperimentare, ma sempre privilegiando la bellezza e l’armonia.
 
Una simpatia travolgente, genio creativo sorprendente e un grande carisma. Aurora Potenti è senza dubbio the next big thing della moda italiana. Ci piace tanto!

©Tutte le foto del presente post, ad eccezione della prima e delle due raffiguranti la sottoscritta, sono di Erica Fava.
Grazie ad Aurora Potenti per la gentile concessione

giovedì 25 ottobre 2012

P/E 2013- Isa Arfen, il nuovo che avanza

"The differenze between style and fashion is quality"
(Giorgio Armani)


Un nuovo talento scuote la scena del fashion biz internazionale.

All'anagrafe Serafina Sama, il suo debutto, per la primavera/estate 2013, immediatamente immortalato sulla Bibbia della moda, Vogue: Isa Arfen mostra una passione sconfinata per il design e una personalita' fuori dagli schemi. Nata a Ravenna, formatasi nella prestigiosa Central Saint Martins, a Londra, dove vive ancora oggi. Un curriculum ricchissimo, con esperienze nelle piu' importanti case di moda -da Lanvin a Marni a Louis Vuitton- fino alla creazione della sua prima collezione.












Una collezione per gourmet, fatta di piccoli pezzi, dai tessuti scelti con grande cura, e dalle linee essenziali eppure sofisticate, ispirandosi al minimalismo estero contrapposto allo sfarzo italiano dei primi anni Novanta.
Essenzialita' nelle sete, in rosa petunia e verde bottiglia, ma anche tocchi inaspettati ed audaci, in shantung e techno taffeta', bilanciano un mood in bilico tra minimalismo ed innovazione.
Ammette di vivere la moda ancora oggi come un gioco, mettendo al primo posto la voglia di creare, sperimentare e anche divertirsi.








Una silhouette rigorosa e dal design innovativo lascia talora il posto a corpetti e shorts, per esaltare le femminilita'.
Pezzi mini contrapposti a felpe e proporzioni oversize, e, ancora, minimalismo monocromatico alternato a capi riccamente decorati, in un revival degli eccessi anni Novanta.
La designer non teme di alternare mood contrapposti, riuscendo nell'arduo compito di mantenere coerenza e personalita'.
Sperimentazione e revival della moda italiana che ha fatto storia, Isa Arfen e' un nome che sentiremo spesso.
Perche' la moda e' anche gioco.


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martedì 23 ottobre 2012

UN-United Nude: scarpe per amore

"A woman can carry a bag, but it is the shoe that carries the woman"
(Christian Louboutin)



Tra design e moda, tra eleganza evergreen ed innovazione.


Un brand particolarissimo, collaborazioni prestigiose, design di impatto.
La storia della nascita di UN-United Nude e' ancora piu' suggestiva.
E' la storia di un amore spezzato, e di un uomo innamorato, Rem D. Koolhaas, olandese, che, per riconquistare la sua ragazza, crea una scarpa su misura per lei. Nasce cosi' Möbius, primo prototipo di scarpe eccezionali. E, malgrado il diniego della - non troppo sveglia, diciamolo!- Cinderella di turno, al team si aggiunse il britannico Galahat, ultimo discendente dell'impero Clark's. Pleonastico dire che, dall'unione artistica di questi due talenti, nacque un successo incredibile.









Scarpe di tutte le forme, colori, materiali. Dal tacco a stiletto ai modelli flat, classe da vendere, e personalita' immediatamente riconoscibile. Innovativi ed unici, anche i modelli pensati per l'uomo.



Il talento di United Nude vede anche una collezione di accessori, tra pochette e handbags, dai colori fluo e dalle cromie audaci e futuriste.



Interessanti, anche le collaborazioni con alcune dei nomi piu' eclettici del panorama fashion di oggi, come Iris van Herpen.

Per moderne Cenerentole.



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giovedì 18 ottobre 2012

Mirit Weinstock, arte a 360 gradi

"The most important thing to remember is that you can wear all the greatest clothes and all the greatest shoes, but you’ve got to have a good spirit on the inside. That’s what’s really going to make you look like you’re ready to rock the world."
— Alicia Keys


Un talento da fuoriclasse, dimostrato in vari campi, dalla moda al gioiello.

E' forse un unicum nel panorama internazionale, il talento dell'israeliana Mirit Weinstock.
Versatile, eclettica, originale e carismatica, capace di eccellere in campi diversi, dai suoi gioielli, unici e particolarissimi, alle sue creazioni di moda.






Rafia, piume, materiali innovativi e design suggestivo, ispirato alla natura. Bracciali come spighe di grano, collane come ramoscelli, ciondoli con ventaglio di piume: la moda diventa natura morta, per gioielli di enorme impatto scenografico.





Una collezione concettuale, che ha fatto enormemente parlare di se'. Apparentemente minimale, sconcerta improvvisamente, con rappresentazioni tratte dal mondo della natura, con tocchi di drammaticita' mai visti in un gioiello.


















Classe 1977, nata ad Haifa, in Israele, formatasi allo Shenkar college, e, subito dopo, da Alexander McQueen e da Lanvin. Una personalita' forte, un talento fuori da ogni schema ed etichetta, che le ha permesso di fare esperienze diverse, cimentandosi anche nella creazione di abiti da sposa.

Della serie, la classe non e' acqua.

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Location:Mirit Weinstock, arte a 360 gradi

venerdì 12 ottobre 2012

Connie Lim per Dolce & Gabbana. Quando l'illustrazione è di moda

“Elegance is fluid. It consists of desire and knowledge, grace, refinement, perfection, and distinction.”

(René Gruau)



La collezione A/I 2013 eccezionalmente rappresentata dalle splendide illustrazioni della talentuosa designer.

Un inedito incontro di talenti, quello tra la coppia d'oro della moda italiana e la più giovane fashion illustrator del mondo. I già suggestivi capi neo barocchi che compongono la collezione invernale di Dolce & Gabbana sono diventati degli schizzi.
Arte nell'arte. Specie se la mano è quella di Connie Lim.
Origine sudcoreana, ma residente a Los Angeles, in California, un talento che da anni omaggia i nomi più importanti della moda internazionale, dal compianto Alexander McQueen a Dolce & Gabbana.









Diventata famosa con le sue playing cards, carte da gioco in versione patinata, la giovane fashion illustrator ha collezionato consensi, fino alla collaborazione col duo siculo-meneghino. Per l'occasione, Connie Lim ha creato degli schizzi estremamente raffinati ed espressivi, che rendono alla perfezione il mood antico e barocco della collezione A/I di Dolce & Gabbana.









Un'arte antica, l'illustrazione di moda, che vanta una schiera di nomi entrati quasi nel mito: da Eduardo Garcia Benito e George Barbier, in piena Art Deco, a René Gruau -entrato nel mito, grazie alla sua lunga collaborazione con Christian Dior- fino a David Downton, talento british dei nostri giorni, con Connie Lim.
Un'arte che sembrava ormai in declino, ma che trae nuova linfa vitale da talenti di questo calibro.

Moda ed illustrazione di moda, splendido connubio di arti



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martedì 9 ottobre 2012

Parigi Fashion Week- Moda in musica (anni Ottanta)

“"Style" is an expression of individualism mixed with charisma. Fashion is something that comes after style."
(John Fairchild)

A Parigi rivivono i miti e le tendenze dei mitici anni Ottanta. Da Jean Paul Gaultier è full immersion negli Eighties.


Un tributo alle più grandi icone del decennio Eighties, nella collezione per la prossima P/E: dalla pantera Grace Jones a Madonna. Una moda che rispolvera il lato punk rock, celebrando i maggiori artisti della musica internazionale di quegli anni.

Una collezione originalissima, quella di Jean Paul Gaultier, che -da Annie Lennox ad un’inedita versione in gonnella di Micheal Jackson con tanto di guanto paillettato d’ordinanza- ci riporta indietro nell’atmosfera di quegli anni di fuoco. La celebre maison francese omaggia i divi del punk, e della musica, autori di canzoni rimaste celebri, in un riuscito tentativo di ricreare quegli originalissimi look. Ecco sfilare modelle perfettamente somiglianti a Sade, David Bowie, Boy George: una collezione di grande interesse anche dal punto di vista del costume, quasi una ricerca culturale, nel tentativo di riproporre, a distanza di un trentennio, un mood così unico, rendendolo persino attuale. Largo a colori accesi, spalline evidenti, gessati e proporzioni oversize.

Infine, a chiudere la sfilata, ecco in carne ed ossa una delle personalità di quel periodo d’oro. Il mistero e l’ambiguità ne hanno fatta un’icona degli anni Ottanta, così come la sua musica. Sexy più che mai, fasciata in un costume fucsia, Amanda Lear chiude la collezione P/E 2013 di JPG.
Amanda Lear chiude la sfilata

Bando alla crisi, godiamoci quest’atmosfera, oggi come ieri.