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sabato 11 agosto 2012

Diana Vreeland, il genio della moda. Mostre, film, editoriali su di lei.

"Style was a standard. Didn’t hurt anyone… But you gotta have style. It helps you get down the stairs. It helps you get up in the morning. It’s a way of life. Without it, you’re nobody. I’m not talking about lots of clothes.”
  (Diana Vreeland)
Dalla recente mostra a Venezia ai continui redazionali a lei ispirati, fino al film di prossima uscita: un tributo ad un genio mai dimenticato.

La più famosa, potente ed imitata direttrice di Vogue. La più folle redattrice di Harper's Bazaar. La prima stylist ante litteram. Un talent scout come pochi (scoprì attrici e modelle del calibro di Twiggy e Veruschka).
Questo e molto altro è stata Diana Vreeland, genio della moda e giornalista dal carisma mai eguagliato. Si è chiusa lo scorso giugno, a Venezia, la mostra-tributo a lei dedicata, dal titolo "Diana Vreeland after Diana Vreeland", con un'esposizione dei suoi abiti delle maison più celebri, da Givenchy, Balenciaga e Chanel. In uscita nelle sale, un film-documentario in suo onore, "Diana Vreeland. The eye has to travel", voluto dalla nipote Lisa Immordino Vreeland, già proiettato con successo all'ultima edizione della Mostra Internazionale d'Arte Cinematografica di Venezia.
E chi vi scrive ha voluto dedicarle un editoriale di moda, con abiti vintage ed ispirazioni anni Quaranta.
Foto inedita dell'editoriale "WHY DON'T YOU...?"
Styling: Chiara Caputo
Photography: Maria Cristina Franco
Model: Giulia Vischi (Glamour Model Management, Roma)
Hair & Make up: Monica Policriti

Un modo per ricordare questo genio della moda, con un tributo personale, in un editoriale a lei ispirato, realizzato nella mirabile ed esclusiva location romana di Palazzo Ferrajoli, con la splendida quanto giovanissima (appena diciassettenne!) Giulia Vischi come modella, e la talentuosa promessa della fotografia Maria Cristina Franco. Un progetto fortemente voluto, del quale vedete qui sopra in anteprima una foto inedita, non facente parte di quelle che speriamo di veder pubblicate presto.

  “The only real elegance is in the mind; if you've got that, the rest really comes from it.”


"What do I think about the way most people dress? Most people are not something one thinks about."  

Chiunque si accosti al mondo della moda e delle riviste patinate, non può non conoscerla.
Mrs Vreeland è stata la Bibbia della rivista per eccellenza, Vogue, della quale fu direttrice, dal 1963 al 1971. Fu inaspettatamente -e alquanto discutibilmente!- licenziata da Vogue, ma riuscì, malgrado ciò, a reinventarsi con un incarico ancora più prestigioso: divenne infatti consulente del Metropolitan Museum of Art's Costume Institute, dal 1972.
Prima ancora, giovanissima, si era già fatta notare sulle pagine di Harper's Bazaar, dalle quali irrompeva con la sua proverbiale ed adorabile eccentricità, prodigando consigli deliziosamente surreali, nella rubrica "Why don't you...?": fu fashion editor della rivista dal 1937 al 1962.
Un mito, una personalità fuori dal comune, un look di una classe sopraffina, che la rendeva un'icona di stile, sopperendo a un fisico non da pin  up. La bellezza è anche stile, eleganza, savoir faire.
"Elegance is refusal", l'eleganza è rifiutare -diceva, dall'alto della sua personalità forte, carismatica, irriverente e coraggiosa. Piena di ironia ed intelligenza, univa una preparazione ed una disciplina ferree ad un tocco di leziosa femminilità e leggerezza, che rendeva i suoi scritti piacevoli.
Usava portare le unghie lunghissime, stile anni Fourties e Fifties, rigorosamente con smalto rosso lacca, e adorava indossare foulard tra i capelli, spesso annodati come un turbante (capo che sarà poi sdoganato da Loulou de la Falaise, sua pupilla.) Amava gli eccessi, che in lei non erano mai pacchiani, convinta com'era che "troppo buon gusto fosse noioso".

"Vulgarity is a very important ingredient in life. I'm a great believer in vulgarity- if it's got vitality. A little bad taste is like a nice splash of paprika. We all need a splash of bad taste- it's hearty, it's healthy, it's physical. I think we could use more of it. No taste is what I'm against."

Stylist ante litteram (si dice che fosse lei a creare i look - passati alla storia- di Jackie Kennedy, ma anche di Wallis Simpson). Aveva inoltre un fiuto pazzesco per la bellezza, da quella classica a quella non convenzionale, in cui gioca un ruolo preponderante la personalità: da Twiggy, Veruschka, Loulou de la Falaise, Marisa Berenson, Penelope Tree a Lauren Bacall, Isa Stoppi, Benedetta Barzini, Lauren Hutton... tantissimi sono i nomi di attrici e modelle da lei scoperte nel corso della sua lunga carriera.
Richard Avedon, Louise Dahl- Wolfe e Lilian Bassman, i nomi dei fotografi con cui scelse di collaborare, a partire dagli albori, quando lavorava per Harper's Bazaar.
Fan di Balenciaga, amica di Valentino Garavani, segutissima come icona di stile, Con lei divennero celebri i gioielli di Fulco Verdura, nome che collabòrò per decenni con mademoiselle Coco Chanel.
Diana Vreeland fu davvero una sorta di Re Mida della moda: tutto ciò che toccava diventava sinonimo di stile. Si spense nel 1989, e ancora oggi non c'è un'erede.
Forse occorrono una dose di sana follia, oltre che un grande talento.
Questi, gli ingredienti della sua personalità.
Che Diana sia con voi ♥ !
Ritratto di una Diana Vreeland giovane

“Blue jeans are the most beautiful things since the gondola.”


“Too much good taste can be boring.”

Lauren Bacall sulla copertina di Harper's Bazaar, marzo 1943
Foto di Louise Dahl-Wolfe 
Foto di Louise Dahl-Wolfe, Harper's Bazaar, Marzo 1942
"Why don't you paint a map of the world on all four walls of your boys' nursery so they won't grow up with a provincial point of view?"  (Diana Vreeland, Harper's Bazaar - Agosto 1936)
Diana Vreeland ed Andy Warhol, 1977

7 commenti:

  1. Cool!! She was really a style icon.. :D


    Cheers~!

    - Justin -
    The World According To Me

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    1. Yes, she definitely was. I just love her :)

      A big hug
      ;)

      xxx

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  2. "What do I think about the way most people dress? Most people are not something one thinks about." I totally agree!

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